OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

Inizia un anno di emozioni per gli occhi e non solo: sembra questo il vaticinio che emerge sfogliando il primo catalogo dell'arte moderna e contemporanea dell'Asta 966 di Meeting Art.
In copertina appare un uomo dalle gambe accavallate che riflette sul suo destino. E' questo uno dei lotti "caldissimi" dell'Asta: un dipinto dalle dimensioni di una pala d'altare laica realizzato da Renato Guttuso nel 1964.
Quadro esposto alla Biennale di Venezia e negli Stati Uniti e non solo: di certo uno dei più importanti lavori del maestro di Bagheria mai arrivato in asta, non solo a Vercelli.
Anno di emozioni, il 2025, se questo è l'inizio.
La conferma arriva da un crescendo rossiniano d'incanti in catalogo che si svelerà alla fine già della prima tornata di martelletti.
Dopo una una Carla Accardi, anni Novanta, dai colori e dalle forme vibranti, ecco, in ordine di apparizione:
una tela di Julio Le Parc (1975-2002) che "coccola " gli occhi e la mente;

un Getulio Alviani d'annata, un alluminio su tavola del 1964 che annuncia cosa verrà esposto un anno dopo alla mostra del Moma, the Responsive eye e, infine,
un'opera di Lucio Fontana da urlo spazialista. L'anno, il 1960: il progetto per un padiglione dedicato all'energia all'Expo di Torino del 1961. Una scheda espositiva da brividi, perché da brividi spaziali è l'opera.
Non c'è pace per gli occhi e per il desiderio collezionistico anche nella seconda tornata d'asta.
Emozioni in sequenza, con il botto finale: un ritratto di Giacomo Balla del 1936, un inedito, riemerso da un caveau d'arte.
Un Balla tra figurazione e astrazione, in un mix tra futurismo e futuro dell'arte.
Che dire? Emozionante. E nella terza tornata, a proposito di emozioni, si finisce in un portale tra spazio e tempo grazie al lotto 268, una tela di Piero Dorazio, di dimensioni generose (80x100), ma ancor più generose le trame che spingono gli occhi in un'altra dimensione.
Subito dopo, tanto per gradire, un Emilio Vedova anni Cinquanta e un altro Alviani d'annata.
La quarta e ultima tornata è una girandola di stimoli visivi tra un Morlotti del 1962, un Cassinari dello stesso anno e un De Pisis, che chiude l'asta con le forme e la tavolozza di un artista da ritrovare e riscoprire anche nei suoi anni Cinquanta. In questo viaggio nella 966 si sarebbero dovuti ricordare anche altri lavori, da Sciltian a Jenkins, da Schifano a Mondino e altro ancora per stupire gli occhi . Cambiando l'ordine dei fattori, però, il prodotto non cambia:
l'Asta 966 è un augurio di Buon Anno per l'arte!