OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

Passeggiata, come il titolo dell'opera di Salvo che si svela (lotto 189), tra gli incanti di quest'asta d'Arte contemporanea: una degna overture dell'anno che segna il 45esimo di vita della Meeting Art.
L'anno-anniversario inizia bene: si passeggia davvero, tra gli incanti.
Facendo tappa, ad esempio, di fronte all'Immagine di Tancredi del 1953 (lotto 100): provenienza nobilissima (la Galleria dell'Annunciata), esposto in una mostra, a Ravenna, in cui si raccontava il transito del paesaggio dal Divisionismo all'Informale.
Già l'informale: la Passeggiata della 946 propone di far tappa di fronte a quattro opere di Vedova: dimensioni contenute (e questo magari agevola il collezionista le cui pretese si scontrano con le risorse), ma dense di contenuto pittorico, in particolare la Pagina di Diario del 1995 (lotto 54). Sciabolate gialle in un vortice materico con la forza gravitazionale di una Stella Nana.
E poi, passeggiando da "informali", inevitabile sostare di fronte a due maestri storicizzati venuti dagli Usa, per nutrirsi di poesia pittorica in Giappone e in Europa: ecco, così, un Sam Francis, persino minimalista (lotto 273) e due lavori di Paul Jenkins, un olio (272) e un potente acquerello del 1965 (262).
Un consiglio se cercate prima le emozioni d'arte che gli affari (ma se leggete queste righe è così): appoggiate lo sguardo sulla tela di Hans Hartung (lotto 74).
Il suo lirismo informale, esaltato in una grande mostra londinese nel 2019, in quest'opera ha degli esiti particolari: Hartung qui non gioca di fioretto con i colori, ma li dosa con una pennellata musicale. Vera poetica informale.
Ossianico, minerale, ancestrale è, invece, l'Informale dell'opera di Spagnulo (lotto 89).
Esplosivo, come lo è una bottiglia di colore gettata sulla tela, è l'Informale proposto da Shozo Shimamoto, di cui la Passeggiata propone un "bottle crash" del 2008 (lotto 99).
Servono Idee, se si passeggia tra gli incanti: le suggeriscono i quattro personaggi nel dipinto di Valerio Adami, titolato appunto Idee (lotto 190).
Panorami d'arte: in questa passeggiata si può vedere persino La piccola città di Atanasio Soldati (179). Splendido esempio di come la metafisica possa dialogare con la "fisica"" geometrica dell'Arte Concreta.
Camminare, poi, con lo sguardo, sui Tappeti-natura di Piero Gilardi, lasciarsi sedurre dalle scie di luci create da Julio Le Parc (75) o dai nodi sulla tela di un importante e rarefatto Jorge Eielson (lotto 76) o, magari, dai segni, persino ipnotici, tracciati sul sicofoil nel 1969 da Carla Accardi (lotto 280).
Passeggiando tra gli incanti si incontrano sogni: quelli di Sebastian Matta, un gigante del surrealismo (lotto 174) e il suo "conterraneo" non per nazionalità, ma per ispirazione onirica e grandezza, ovvero Wilfredo Lam (lotto 69).
Passeggiata d'incanti: alla fine può anche mancare un po' il fiato senza dimenticare come recita il buon Ben Vautier al lotto 94 che "L'arte è la cosa più importante...non bisogna fidarsi delle parole".
Come dire: fidati, magari, degli occhi. A volte più vicini al cuore di quanto si immagini.